"Pensiero stupendo", avrebbe detto una famosa cantante. No non è decisamente un pensiero "stupendo", ma è pur sempre un pensiero e come diceva Cartesio "cogito ergo sum". E come soggetto pensante, mentre facevo la mia prima camminata con il cane stamattina presto e pensavo a quello che avrei fatto più tardi, mi è venuto in mente che la vita è un po' come la cartapesta.
Ci sono i momenti no (che a volte più che momenti sono eternità!) in cui tutto sembra non andare , persino le cose più banali. Insomma, ci si sente un po' uno schifo, vittime di questo e di quello, cominciamo ad autocommiserarci, lo specchio ci rimanda un'immagine che ci piace sempre meno, la prova costume ci sembra una beffa che la società ci ripropone ogni anno, e tutto diventa così pesante da fare.
In poche parole ci sentiamo a pezzi. Carta straccia, insomma, proprio come questa!
Sì perché stamattina stavo pensando che oggi avrei fatto della cartapesta, e da qui sarei partita, dalla carta straccia, dalla carta fatta a pezzi. Ma se questa carta che sarebbe pronta per il macero, poi, la si ama, ci si crede; se questa carta straccia la si rilavora, la si riplasma (diventando cartapesta), insomma la si ri-inventa, la si rimette in gioco, creandone qualcosa di nuovo, qualcosa di bello, qualcosa che prima era inimmaginabile, ecco che riassume una sua dignità, un suo avere-un-senso.
Ecco perché la vita è come la cartapesta. Da carta straccia ... a qualcosa di nuovamente bello, e vivo!!! E i momenti no, possono anche dissolversi...
https://www.etsy.com/shop/CartAlexItaly
Ci sono i momenti no (che a volte più che momenti sono eternità!) in cui tutto sembra non andare , persino le cose più banali. Insomma, ci si sente un po' uno schifo, vittime di questo e di quello, cominciamo ad autocommiserarci, lo specchio ci rimanda un'immagine che ci piace sempre meno, la prova costume ci sembra una beffa che la società ci ripropone ogni anno, e tutto diventa così pesante da fare.
In poche parole ci sentiamo a pezzi. Carta straccia, insomma, proprio come questa!
Sì perché stamattina stavo pensando che oggi avrei fatto della cartapesta, e da qui sarei partita, dalla carta straccia, dalla carta fatta a pezzi. Ma se questa carta che sarebbe pronta per il macero, poi, la si ama, ci si crede; se questa carta straccia la si rilavora, la si riplasma (diventando cartapesta), insomma la si ri-inventa, la si rimette in gioco, creandone qualcosa di nuovo, qualcosa di bello, qualcosa che prima era inimmaginabile, ecco che riassume una sua dignità, un suo avere-un-senso.
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